barcellona
Barcelona
marbella
masterbarcellona
masterbarcelona
Marbella: two weeks after
lunedì, febbraio 13, 2017
Due settimane dopo eccomi qua. Un po' più stanca, ma un po' più soddisfatta del mio lavoro.
La cosa in cui probabilmente mi sta aiutando di più questo lavoro è a capire le differenze culturali tra i vari paesi: gli inglesi e i russi che finiscono le scorte di alcol del bar, gli italiani che si lamentano di tutto, gli ucraini che non ti rispondono neanche se gli parli in inglese.
Ieri sera se ne sono andati gli italiani, mis italianos, come mi hanno fatto notare più volte i miei colleghi e capi, essendo io l'unica italiana del gruppo. Hanno fatto uscire matti tutti ancora prima di arrivare, con mille cambi di volo, di programma (oltre ad avere un programma specifico in italiano, differente da quello dei gruppi venuti finora), eccetera.
La mia capa il giorno prima mi ha detto: "Non abbiamo capito niente dei loro cambi, cerca di capire tu quello che puoi". E parlando la lingua chiaramente è più facile: la sera stessa avevo la lista con tutti i loro cambi, partenze e arrivi.
La cosa che hanno notato tutti è che, soprattutto se non parli neanche una parola di italiano, è difficile che ti seguano o ti ascoltino. Per questo per tutte/i le/gli hostess che avevano il compito di portare i gruppi da una sala meeting a un'altra sono stati giorni difficili. Si fermano a parlare, a bere un caffè, a fumare una sigaretta, a parlare ancora, e il meeting inizia con 5 persone. E poi si lamentano che gli mettiamo troppa fretta.
Però il giorno della cena, un'altra delle mie cape mi guarda e mi dice: "Comunque possiamo dire quello che vogliamo, che si lamentano, che sono pesanti, ma guardali: sono tutti impeccabili". Ed è vero, i nordeuropei si presentano in tuta e infradito, gli italiani tutti vestiti alla perfezione, con giacca, cravatta, capelli curati, e con un'eleganza che ci contraddistingue.
E da queste cose si vede un po' il ritratto del paese, che si lamenta di tutto e poi va a rilento, ma con una bellezza e un'eleganza che non hanno rivali (permettetemelo).
Two weeks after, here I am. A little more tired, but more satisfied about my job.
The thing this job is probably helping me the most with is to realize and understand cultural differences between countries: English and Russian people that finish the bar's alcohol provision, Italians that always complain about everything, Russians that don't even answer if you talk to them in English.
Yesterday night Italians left, mis italianos, as I have been told several times by my bosses and colleagues, since I am the only Italian of the group.
They drove everyone crazy even before of arriving, with thousands of flights changed, of changes of programs (on top of having a specific program in Italian, different from the one of all the previous groups), etcetera.
The day before of their arrival, my manager told me: "We didn't get anything of all their changes, try to understand the most you can". And, of course, speaking their language it's definitely easier: the same night I had the list with all their changes, departures and arrivals.
The thing that everyone realized is that, especially if you cannot say even a word in Italian, it's unlikely they will follow you, or listen to you. For this reason, every hostess with the job of bringing the groups from one meeting room to the other, have experienced hard days. They stop to talk, to have a coffee, to smoke a sigarette, to talk again, and the meeting starts with 5 people. And then they complain we rush them too much.
But at dinner, one of my managers looked at me and told me: "Anyway, we can say whatever, that they complain, that they are tough, but look at them: they are all impeccable". And it's true, the North Europeans showed up in jumpsuit and flip-flops, the Italians all perfectly dressed, with suit and tie, with trimmed air, and with an elegance that distinguishes us.
And by these things you can spot the picture of the country, going slowly while always complaining about everything, but with a beauty and a elegance with no rivals (dare I say it).
0 commenti