beach
erasmusintern
intern
internship
internshipThailand
riflessioni
stage
stagethailandia
thailand
thailandia
travel
travel guide
travelasia
Thinking about Thailand
giovedì, aprile 07, 2016
English Version Below -
Ora che me ne sono andata penso a come descriverei la Thailandia, con un punto di vista esterno, imparziale, pensando come un viaggiatore, non come una che ci si è trovata in mezzo, in mezzo a tutte le contraddizioni, tra le virtù e i vizi, tra l’apparenza e la realtà di uno dei paesi più belli che io abbia mai visitato, ma che ha tutti i pro e i contro dati dal fatto di essere un paese in via di sviluppo.
Ora che me ne sono andata penso a come descriverei la Thailandia, con un punto di vista esterno, imparziale, pensando come un viaggiatore, non come una che ci si è trovata in mezzo, in mezzo a tutte le contraddizioni, tra le virtù e i vizi, tra l’apparenza e la realtà di uno dei paesi più belli che io abbia mai visitato, ma che ha tutti i pro e i contro dati dal fatto di essere un paese in via di sviluppo.
Il contrasto delle città, affollate, rumorose, piene di smog, con la natura incontaminata delle spiagge, silenziose, con l’acqua azzurra e pulita, dove ti giri, e capita che ci sei solo tu in acqua. Questa è la bellezza di un paese che è stato, per fortuna, ancora solo parzialmente invaso dai turisti.
Uno dei problemi
è dato dal fatto che, essendo un paese in via di sviluppo, la gente non si
preoccupa di tutelare l’ambiente, ma di mangiare. E quindi quelli che sono paradisi
oggi, tra trent’anni saranno un: “Ah trent’anni fa questo posto era
fantastico”, come è oggi Phuket, che è stata sostituita da gran parte dei
turisti con Koh Phi Phi, Koh Samui, Koh Lanta, che verranno sostituite tra 30
anni da altre isole. Perché ci vogliamo illudere di essere in un’isola deserta
alla Di Caprio in “The Beach” –ovvio però, con tutte le comodità dei resort, ci
vogliamo illudere di essere dei viaggiatori alla scoperta di luoghi immacolati,
ci vogliamo illudere di essere i primi, ma la verità è che c’è sempre chi è
arrivato prima di noi, e che ci ha costruito un albergo, un ristorante o un bar.
Ma nonostante
tutto, quelle spiagge tolgono ancora il fiato, e ti danno ancora l’illusione di
essere un esploratore. E la bellezza dei paesaggi, il rumore del mare, la
tranquillità e il silenzio sono in grado di farti sentire in pace con il mondo.
Su di me il mare ha sempre questo effetto: mi trasporta in un mondo parallelo
in cui i problemi non esistono e qualsiasi pensiero o preoccupazione diventa
piccola davanti alla grandezza e alla bellezza del mare.
E questo è il ricordo che voglio della mia Thailandia. Con il sole, il caldo e il mare che ti fanno sempre sentire in vacanza, e dove niente manca e niente serve.
Now that I left, I am thinking about how I would
describe Thailand, with an external point of view, impartial, thinking as a
traveler, not as someone who was right in the middle: in the middle of all
the contradictions, of the virtues and vices, of the appearance and
the reality of one of the most beautiful countries I have ever visited, but
with all the pros and cons of being a developing country.
The contrast between the crowded, noisy and polluted cities
and the uncontaminated nature of the beaches: quiet, with a transparent, clean
water, where you turn around, and you might be the only one in the water. That’s
the beauty of a country which has been, fortunately, only partially invaded by tourists.
One of the problems though, is that, being a developing country, people don’t care about the environment, but about eating. So, everything is exploited by the tourism and those paradises today, in thirty years will be a: “Oh, thirty years ago this place was amazing”, like Phuket today, replaced by lot of tourists by Koh Phi Phi, Koh Samui, Koh Lanta, which will be replaced in thirty years by other islands. Because we want to dupe ourselves into being on a desert island like Di Caprio in “The Beach” – but of course with all the commodities of a resort. We want to think to be travelers discovering unblemished places, we want to think to be the firsts, but the truth is that there has always been someone before, who built an hotel, a restaurant or a bar.
But despite everything, those beaches are still
breathtaking, and makes you think to be an explorer. And the beauty of landscapes,
the sound of the sea, the calm, the quiet, the silence are able to make you
feel at peace with the world. The sea has always this effect on me: it carries
me in a parallel world where problems disappear, and where any thought or
concern becomes small in front of the greatness and beauty of the sea.
And this is the memory I want about my Thailand. With the sun, the hot and the ocean making you always feel on holiday, and where nothing misses and nothing is missed.
1 commenti
Bellissima l'atmosfera che hai descritto... Ho voglia di andare in Thailandia!!
RispondiElimina