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Una domenica a Belém
giovedì, ottobre 08, 2015
La prima domenica del mese a Lisbona i musei sono gratis, e
con i musei tutti i vari monumenti e luoghi della cultura.
Perciò domenica io, la mia coinquilina Melies e il
suo ragazzo abbiamo deciso di passare la giornata a Belém, tappa obbligatoria
se si passa da Lisbona.
Abbiamo preso il tram la mattina, l’E15, che fa tutta la via
del fiume, dove abitiamo noi, e arriva in un quarto d’ora a Belém, e siamo
rimaste fino al tardo pomeriggio, perché il vento poi ci ha distrutto!
Per visitare i monumenti principali di Belém ci sono
diverse formule: oltre ai biglietti per visitare i singoli monumenti c’è un biglietto
per visitare Torre+Mosterio (12 euro), uno per visitare Torre+Mosterio +Museo
de Arquelogia (16 euro), uno per visitare i 6 musei di Belém, cioè con anche
Museo d’arte popolare, museo d’etnologia e museo delle carrozze (a 25 euro).
Noi abbiamo visitato la Torre, simbolo di Belem e patrimonio dell’Unesco, il Museo de Arqueologia, e il Mosteiro dos Jerònimos, anch’esso patrimonio dell’Unesco.
La torre de Belém è stata costruita tra il 1515 e il 1521 in mezzo al fiume Tago in perfetto stile manuelino per fare da guardia a Lisbona, di cui poi è diventata il simbolo. Nel 1755, in seguito al terremoto che ha distrutto gran parte della città, il corso del fiume è cambiato, e oggi la torre si trova sulla riva.
Il Monastero fu fatto edificare all’inizio del 16° secolo per celebrare le conquiste di Vasco de Gama, di ritorno dalle esplorazioni che permisero la scoperta delle Indie. Il Monastero fu fatto costruire dove prima sorgeva una chiesa in cui, secondo la leggenda, Vasco de Gama ed il suo equipaggio passarono in preghiera la notte prima di partire per il viaggio che li portò a scoprire le Indie.
Monastero dos Jeronimos |
Una tappa fissa a Belém è l’”Antigua Confeitaria de
Belém”, antichissima pasticceria dove si dice siano stati inventati i pastéis
de nata, tipici dolci portoghesi, delle tartine con una sfoglia esterna e una
crema a base di panna (nata appunto) e uova all’interno. Lo abbiamo
riconosciuto subito dal tram perché c’era coda fuori, ma vi assicuro che ne è
valsa davvero la pena!
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