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Outreach Program
domenica, febbraio 28, 2016 English Version Below - Io e Dani siamo state incaricate di organizzare il nostro secondo Outreach Program, in cui abbiamo cucinato per i bambini e per i volontari della Mercy Home.
Abbiamo deciso di dividere le ragazze in tre gruppi: uno che si occupi della cucina, mentre il secondo e il terzo giocheranno con i bambini, il primo coi più piccoli e il secondo coi più grandi. Dopo aver mangiato tutti insieme i gruppi si invertiranno: il primo giocherà coi bambini mentre il secondo ed il terzo si occuperanno di pulire la cucina e gli spazi che abbiamo utilizzato.
Abbiamo deciso di cucinare ciò che i bambini amano più di tutto: il fried chicken, che abbiamo accompagnato con cetrioli (che per qualche strano motivo vanno alla grande in Thailandia, anche tra i più piccoli), pomodori e polpette di pesce a forma di mostriciattolo.
Tutto è
andato da subito per il meglio: in cucina tutto procedeva secondo i piani ed i
tempi previsti, e i bambini si sono immediatamente innamorati delle ragazze.
Ognuno ha trovato subito la propria dimensione: i piccoli più scatenati
giocavano e ballavano con Nana, i più calmi disegnavano con Jaz, i più grandi
facevano gare di aeroplanini, giocavano a calcio o ballavano con Mitzi e
Farrah, e chi voleva aiutava in cucina.
Appena la
situazione in cucina si è calmata e mancavano solo le ultime cose da fare,
anche io e Dani ci siamo potute dedicare ai bambini. E, che dire, loro sono
sempre in grado di riempirti il cuore. Quei momenti sono stati tra i più belli
dei miei tre mesi in Thailandia. La bellezza e la luce dei bambini, che non
hanno niente ma non hanno bisogno di niente. Soprattutto da questa parte del
mondo e in quelle condizioni, un esempio che mi porterò dietro per sempre. Con
tutta la gioia del mondo negli occhi solo perché hai accettato di sederti
accanto a loro, cercano di dire il tuo nome, di scrivertelo addosso, di
metterti del pollo in bocca, di indovinare da dove vieni, di catturare la tua
attenzione in ogni modo possibile.
È stata una soddisfazione enorme vedere il successo della giornata, e sapere che la dirigente della Mercy Home vuole organizzare altre giornate con noi, visto che il nostro gruppo è stato il migliore di tutti quelli che hanno avuto negli anni.
È stata una soddisfazione vedere la riuscita alla perfezione della giornata, al punto che noi non volevamo andarcene, e i bambini non volevano che noi ce ne andassimo.
E spezza il cuore quando loro ti guardano con i loro occhioni grandi neri e ti dicono: "quando vieni la prossima volta?".
È stata una soddisfazione enorme vedere il successo della giornata, e sapere che la dirigente della Mercy Home vuole organizzare altre giornate con noi, visto che il nostro gruppo è stato il migliore di tutti quelli che hanno avuto negli anni.
È stata una soddisfazione vedere la riuscita alla perfezione della giornata, al punto che noi non volevamo andarcene, e i bambini non volevano che noi ce ne andassimo.
E spezza il cuore quando loro ti guardano con i loro occhioni grandi neri e ti dicono: "quando vieni la prossima volta?".
Ma tutti i bambini a un certo
punto devono andare a letto, e anche le bambine più grandi a un certo punto
devono andare a casa.
Dani and I were in charge of the organization of our second Outreach
Program, at the Mercy Home, where we would have cooked for the children and
volunteers.
We decided to split the girls in three groups: the first taking care of
the kitchen, while the second and the third would have been busy with the kids,
one with the younger children, and the other with the older ones. After having
eaten all together the groups would have inverted: the first one would have
played with the kids, while the other two would have cleaned the kitchen and
the spaces we used.
We decided to cook what the children love the most: fried chicken, served with a side of cucumber, tomatoes and fish balls.
Everything went for the best since the very first beginning: in the kitchen everything went according to the plans, and the kids immediately fell in love with the girls.
We decided to cook what the children love the most: fried chicken, served with a side of cucumber, tomatoes and fish balls.
Everything went for the best since the very first beginning: in the kitchen everything went according to the plans, and the kids immediately fell in love with the girls.
Everyone found his own dimension: the wildest
among the younger kids played and danced with Nana, the quietest drew with Jaz,
the older children did planes races, played soccer or danced with Mitzi and
Farrah, and who wanted helped in the kitchen.
As soon as the
situation in the kitchen calmed down and only few things were left to do, Dani
and I had been able to take care of the children. And, what to say, they are
always able to fill your heart. Those moments have been some of the best in my
three months in Thailand. The beauty and light of children, who don’t have
anything but don’t need anything. Especially in this side of the world and with
those backgrounds: a model I will always carry with me. With all the joy in the
eyes only because you agreed to sit down close to them, they try to say your
name, to write it on your arms, to put some chicken in your mouth, to guess
where you are from, to catch your attention in every possible way.
It has been a
huge satisfaction to see the success of the day, and know that the director of
the Mercy Home wants to arrange other days with us, as our group has been the
best they had ever had in years.
It has been a great reward to see how everything came across at the best, to such a point that we didn’t want to leave, and the kids didn’t want us to leave.
And your heart breaks when they looked at you with their big black eyes and ask you: “When are you coming next?”.
It has been a great reward to see how everything came across at the best, to such a point that we didn’t want to leave, and the kids didn’t want us to leave.
And your heart breaks when they looked at you with their big black eyes and ask you: “When are you coming next?”.
But all the
children at one point need to go to bed, and the grown-up girls at one point
need to go back home.
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