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Valencia: Day One
lunedì, ottobre 31, 2016
English version below -
Siamo arrivate a Valencia venerdì sera con un BlaBlaCar in un furgone con dei raccoglitori di arance.
Abbiamo preso un pullman fino a Plaza del Ayuntamiento (il biglietto costa 1,50 euro) e da lì abbiamo raggiunto l'ostello, a 10 minuti a piedi.
L'ostello si chiama Red Nest Hostel e lo consiglierei a chiunque dovesse andare a Valencia: in un palazzo di 5 piani ristrutturato completamente, un ambiente molto giovanile ma adatto anche alle famiglie, con una "fun area" e una terrazza al 5° piano che costituiscono un luogo perfetto per conoscere gente nuova, bere una birra e scambiare due chiacchiere.
Nonostante la buona compagnia e la piacevole atmosfera, verso la una e mezzo siamo dovute andare a letto; da una parte perché stanche dalla giornata e dall'altra perché avevamo previsto di svegliarci presto la mattina dopo.
Cominciamo il primo vero giorno a Valencia con un menu colazione al "Caffè espresso" a 2,20 euro con te/caffè più toast con marmellata/croissant (peccato che il giorno dopo nonostante la richiesta di "due menù a 2,20 euro", solo al momento di pagare ci abbiano detto che il menù la domenica non è disponibile).
Ci incamminiamo verso la Ciudad de las Artes y de las Ciencias, una mezzoretta a piedi e ci troviamo davanti al Palazzo delle arti Reina Sofia, l'edificio di testa della Città delle Arti e delle Scienze. Tutti gli edifici insieme costituiscono un complesso architettonico di arte contemporanea di notevole bellezza.
Realizzati da Calatrava, uno degli architetti contemporanei più controversi e discussi, hanno suscitato, e suscitano tutt'oggi, molte perplessità e lamentele tra la gente del posto, che ritiene le spese sostenute siano state eccessive e temono la sostenibilità nel tempo degli edifici.
A mio parere la struttura aggiunge valore a una città che di per sé ha pochi punti di interesse e luoghi da visitare; diventando un'icona, o meglio, LA icona simbolo di Valencia in tutto il mondo. Chiunque riconoscerebbe Valencia da una foto lì, ma quanti la riconoscerebbero da una foto in centro o in una qualsiasi delle piazze principali?
La struttura comprende l'Hemisfèric, una sorta di planetario/mega-cinema in 3D, l'Oceanogràfic (l'acquario più grande d'Europa), il Museo Principe Felipe, un museo enorme sulla scienza e sulla tecnologia, il Palau de les Arts Reina Sofia e l'Ágora, che però non è aperta al pubblico.
Dopo la visita alla Ciudad de las Artes y de las Ciencias siamo andate a mangiare qualcosa di veloce (un hamburger e patatine) per poter visitare qualcosa in centro, ma abbiamo trovato quasi tutto chiuso, perciò abbiamo deciso di riprendere la visita del centro storico da zero il giorno dopo.
Ci siamo però fermate a bere un bicchiere di vino nel Carmen, uno dei quartieri culturalmente più attivi della città e centro della vita notturna.
La nostra giornata si è conclusa, con un'altra serata in terrazza e un altro bicchiere di vino, a conoscere persone che molto probabilmente non rivedremo, ma con cui abbiamo condiviso un ricordo unico.
We arrived in Valencia on Friday night with BlaBlaCar, on a van with some oranges-harvesters.
We took a bus to Plaza del Ayuntamiento (you can get the ticket on the bus for 1,50 euro) and from there we headed to the hostel, 10 minutes far walking.
The hostel was the Red Nest Hostel, that I would recommend to anyone should go to Valencia: in a 5 floors restored building, a young environment, but also suitable for families; with a "fun area" and a rooftop at the 5th floor, perfect to meet new people, have a beer and have a nice chat.
Despite the good company and the pleasant atmosphere, we had to go to bed around 1,30 am; on one hand because we were tired after the long day, and on the other because we had already planned to wake up early the morning after.
We began our actual first day in Valencia with a breakfast menu at the "Caffè espresso" for 2,20 euro with a tea/coffe and a toast/croissant with jam (too bad that the day after, although we asked for "two 2,20 euros menus", only when we had to pay they told us that the menu is not available on Sundays).
We headed for the Ciudad de las Artes y de las Ciencias, an half hour walk and we were in front of the Palau de les Arts Reina Sofia, the head building of the City of Arts and Sciences. All the buildings together make a contemporary art-architectonic complex of outstanding beauty.
Realized by Calatrava, one of the most controversial and discussed contemporary architects, caused, and still cause today, a lot of doubt and complaints among the locals, who think that the expenses have been too high and who worry about the sustainability of the buildings over the time.
In my opinion, the structure adds value to a city that in itself doesn't have so many point of interest and places to visit; making it an icon, or better, THE icon of Valencia all over the world. Anyone would recognize Valencia by a picture there, but how many would by a picture in the city center or in any of the main squares:
The structure includes the Hemisfèric, a sort of planetarium/3D-mega movie theatre, the Oceanogràfic (the biggest oceanarium in Europe), the Museo Principe Felipe, a huge museum about science and technology, the Palau de les Arts Reina Sofia and the Ágora, which is not open to public though.
After the visit to the Ciudad de las Artes y de las Ciencias, we went to have a quick lunch (hamburger and French fries) to be able to visit something in the city centre, but unfortunately almost everything had already closed, so we postponed the all old town centre tour to the day after.
But we took a break to have a glass of wine in the area of Carmen, one of the most culturally active neighborhoods and centre of the nightlife.
Our day finished, with another night on the rooftop and another glass of wine, meeting people we will probably never see again, but which shared precious moments and memories with us.
Siamo arrivate a Valencia venerdì sera con un BlaBlaCar in un furgone con dei raccoglitori di arance.
Abbiamo preso un pullman fino a Plaza del Ayuntamiento (il biglietto costa 1,50 euro) e da lì abbiamo raggiunto l'ostello, a 10 minuti a piedi.
Nonostante la buona compagnia e la piacevole atmosfera, verso la una e mezzo siamo dovute andare a letto; da una parte perché stanche dalla giornata e dall'altra perché avevamo previsto di svegliarci presto la mattina dopo.
Cominciamo il primo vero giorno a Valencia con un menu colazione al "Caffè espresso" a 2,20 euro con te/caffè più toast con marmellata/croissant (peccato che il giorno dopo nonostante la richiesta di "due menù a 2,20 euro", solo al momento di pagare ci abbiano detto che il menù la domenica non è disponibile).
Ci incamminiamo verso la Ciudad de las Artes y de las Ciencias, una mezzoretta a piedi e ci troviamo davanti al Palazzo delle arti Reina Sofia, l'edificio di testa della Città delle Arti e delle Scienze. Tutti gli edifici insieme costituiscono un complesso architettonico di arte contemporanea di notevole bellezza.
Realizzati da Calatrava, uno degli architetti contemporanei più controversi e discussi, hanno suscitato, e suscitano tutt'oggi, molte perplessità e lamentele tra la gente del posto, che ritiene le spese sostenute siano state eccessive e temono la sostenibilità nel tempo degli edifici.
A mio parere la struttura aggiunge valore a una città che di per sé ha pochi punti di interesse e luoghi da visitare; diventando un'icona, o meglio, LA icona simbolo di Valencia in tutto il mondo. Chiunque riconoscerebbe Valencia da una foto lì, ma quanti la riconoscerebbero da una foto in centro o in una qualsiasi delle piazze principali?
La struttura comprende l'Hemisfèric, una sorta di planetario/mega-cinema in 3D, l'Oceanogràfic (l'acquario più grande d'Europa), il Museo Principe Felipe, un museo enorme sulla scienza e sulla tecnologia, il Palau de les Arts Reina Sofia e l'Ágora, che però non è aperta al pubblico.
Dopo la visita alla Ciudad de las Artes y de las Ciencias siamo andate a mangiare qualcosa di veloce (un hamburger e patatine) per poter visitare qualcosa in centro, ma abbiamo trovato quasi tutto chiuso, perciò abbiamo deciso di riprendere la visita del centro storico da zero il giorno dopo.
Ci siamo però fermate a bere un bicchiere di vino nel Carmen, uno dei quartieri culturalmente più attivi della città e centro della vita notturna.
La nostra giornata si è conclusa, con un'altra serata in terrazza e un altro bicchiere di vino, a conoscere persone che molto probabilmente non rivedremo, ma con cui abbiamo condiviso un ricordo unico.
We arrived in Valencia on Friday night with BlaBlaCar, on a van with some oranges-harvesters.
We took a bus to Plaza del Ayuntamiento (you can get the ticket on the bus for 1,50 euro) and from there we headed to the hostel, 10 minutes far walking.
The hostel was the Red Nest Hostel, that I would recommend to anyone should go to Valencia: in a 5 floors restored building, a young environment, but also suitable for families; with a "fun area" and a rooftop at the 5th floor, perfect to meet new people, have a beer and have a nice chat.
Despite the good company and the pleasant atmosphere, we had to go to bed around 1,30 am; on one hand because we were tired after the long day, and on the other because we had already planned to wake up early the morning after.
We began our actual first day in Valencia with a breakfast menu at the "Caffè espresso" for 2,20 euro with a tea/coffe and a toast/croissant with jam (too bad that the day after, although we asked for "two 2,20 euros menus", only when we had to pay they told us that the menu is not available on Sundays).
We headed for the Ciudad de las Artes y de las Ciencias, an half hour walk and we were in front of the Palau de les Arts Reina Sofia, the head building of the City of Arts and Sciences. All the buildings together make a contemporary art-architectonic complex of outstanding beauty.
Realized by Calatrava, one of the most controversial and discussed contemporary architects, caused, and still cause today, a lot of doubt and complaints among the locals, who think that the expenses have been too high and who worry about the sustainability of the buildings over the time.
In my opinion, the structure adds value to a city that in itself doesn't have so many point of interest and places to visit; making it an icon, or better, THE icon of Valencia all over the world. Anyone would recognize Valencia by a picture there, but how many would by a picture in the city center or in any of the main squares:
The structure includes the Hemisfèric, a sort of planetarium/3D-mega movie theatre, the Oceanogràfic (the biggest oceanarium in Europe), the Museo Principe Felipe, a huge museum about science and technology, the Palau de les Arts Reina Sofia and the Ágora, which is not open to public though.
After the visit to the Ciudad de las Artes y de las Ciencias, we went to have a quick lunch (hamburger and French fries) to be able to visit something in the city centre, but unfortunately almost everything had already closed, so we postponed the all old town centre tour to the day after.
But we took a break to have a glass of wine in the area of Carmen, one of the most culturally active neighborhoods and centre of the nightlife.
Our day finished, with another night on the rooftop and another glass of wine, meeting people we will probably never see again, but which shared precious moments and memories with us.
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