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Two days in Barcelona
venerdì, luglio 14, 2017
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Torniamo a casa il 6 sera, notte in realtà, e il fine settimana inizia con le feste per la laurea di Anna.
Torniamo a casa il 6 sera, notte in realtà, e il fine settimana inizia con le feste per la laurea di Anna.
Sabato sera abbiamo organizzato un’apericena con tutti i parenti alle piscine di Giussano, il nostro paese.
Ci sono tutti i nostri zii, amici di famiglia e la maggior parte dei nostri cugini.
Siamo un’ottantina di persone, e questa è chiaramente l’occasione per rivedere tutti e per stare un po’ insieme dopo
tanto tempo. E così per i giorni successivi, che passiamo tra pizzate e cene per
rivedere con calma un po’ tutti.
Martedì 11 luglio parto per Barcellona, è una breve
toccata e fuga per andare dal dentista,
da cui devo fare ogni mese una visita per far controllare l’apparecchio. Per
questo parto la sera dell’11 e torno il 13 alla mattina presto.
La mia intenzione è
quella di arrivare e andare a ballare:
sono già d’accordo con Lollo, il mio amico che mi ospita in questi giorni. Però
il mio volo arriva con 2 ore di ritardo, arrivo alla 1 di notte a Barcellona e
non c’è più l’Aerobus, il pullman
che porta direttamente dall’aeroporto a Plaça
de Catalunya. Prendo un pullman notturno, sbagliato, quindi ne prendo un
altro, poi un altro ancora. Arrivo a
casa di Lollo alle 3, quando ormai non è più orario per uscire. Prima di
andare a letto, stiamo un’oretta sul terrazzo io e Lollo a chiacchierare per
aggiornarci un po’ su quello che è successo nelle nostre vite nelle ultime
settimane.
La mattina dopo ci
svegliamo e andiamo in spiaggia, per
goderci un paio di ore di sole e di mare. Poi io me ne vado per andare dal
dentista. L’appuntamento va come al solito, anche se poi io chiedo di portare
via le impronte dentali per la
visita che avrei dovuto fare in Italia (spiegherò in un altro articolo il mio
percorso coi dentisti). Aspetto un’ora, e dei calchi neanche l’ombra. Allora mi
dicono di andare a fare un giro, che mi avrebbero chiamato loro quando sarebbero
stati pronti.
Vado a bere un caffè nel solito bar, il bar sotto
casa mia. Sto lì fino alle 20.30, quando torno dal dentista per riprendere le
impronte. Torno a casa, mi lavo, mi vesto e vado con Lollo all’Otto Zutz, dove il mercoledì
organizzano una cena gratis. Ci
fermiamo fino alle 2.30, poi io prendo direttamente
il bus per l’aeroporto. Parto in largo anticipo per prevenire eventuali bus
persi o che non passano, e arrivo quasi
3 ore prima del mio volo.
Sono le 3 e mezza di mattina e in aeroporto non c’è nessuno. Nessuna coda al controllo, la maggior parte delle luci sono ancora spente, i negozi ancora chiusi.
L’aeroporto dorme ancora, e così la città.
E la guardo svegliarsi dal vetro, mentre aspetto il momento di andare.
We came back home from Cologne the 6th at night, and the weekend started
with the celebrations for Anna’s
graduation.
On Saturday
night, we planned a happy
hour-dinner with all our relatives and friends at the Pool of Giussano, our hometown. All our relatives, family friends
and most of our cousins were there. We were around 80 people, and it was the chance to see everyone and to spend some
time together after a while. Same thing for the coming days, that we spent
among dinners to see everyone with enough time.
Tuesday, July 11, I left
for Barcelona. A quick touch and go to go to the dentist, where I have a monthly check
up for my braces. So, I left the evening of the 11th, and came back the 13th,
early morning.
My plan was to get
there and go dancing. I already agreed that with Lollo, the friend who
hosted me those days. But my flight was two hours late: I arrived in Barcelona at
1 am and there was no Aerobus (the
bus that goes directly from the airport to Plaça
de Catalunya) anymore. I took a night bus, the wrong one, so I took another
one, then a third one. I got at Lollo’s
place at 3 am, when it was already too late to go out. Before going to bed,
we spent an hour outside, in the terrace, to have a chat about what happened in
our lives during the last weeks.
The morning after, we woke up and went to the beach, to enjoy a couple of hours of sun and sea. Then,
I left to go to the dentist. The appointment went as usual, but afterwards I
asked to take home my dental records
for the appointment I would have had in Italy (I will explain my path with
dentists in another article). I’d been waiting for one hour, and of my dental
records not a whiff. So, they told me to have a walk: they would have called me
when the records were ready.
I went to have a
coffee in my normal cafe, the cafe right down my flat. I was there until
8,30 pm, when I went back to the dentist to have my dental records. I came back
home, had a shower, got dressed and went with Lollo at Otto Zutz, where on Wednesday there is a free dinner. We stayed there until 2,30, then I went straight to the airport. I left well in
advance to prevent missed buses or buses that don’t pass, and I arrived almost three hours before my flight.
3,30 am and
there was no one in the airport. No
line at the security check, most of the lights still off, shops still closed.
The airport was
still sleeping, so did the city. And from the window I looked at a
waking up Barcelona, while waiting my moment to go.
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