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Cent'anni di solitudine - One Hundred Years of Solitude
venerdì, luglio 13, 2018English version below -
Ogni volta che si finisce un buon libro, lascia qualcosa. Una sensazione a metà tra il senso di completezza comune a quando si porta a compimento qualcosa, e il senso di anticipata nostalgia per dei personaggi che sono ormai persone, e che fanno parte del nostro quotidiano.
Ci sono poi libri che sembrano capitare al momento giusto, quasi come se fossero stati scritti per te e per la tua situazione in quel periodo. E quelli sono quelli che ti segnano.
Ho appena finito "Cent'anni di solitudine", uno dei libri più belli che io abbia letto.
Vi lascio qui sotto un paragrafo che mi conferma, un'altra volta ancora, che ogni tanto le coincidenze sembrano più segni del destino che casualità.
"E che in qualsiasi luogo si fossero trovati si ricordassero sempre che il passato era menzogna, che la memoria non aveva vie di ritorno, che qualsiasi primavera antica è irrecuperabile, e che l’amore più sfrenato e tenace era in ogni modo una verità effimera."
"En cualquier lugar que estuvieran, recordaran siempre que el pasado era mentira, que la memoria no tenía caminos de regreso, que toda primavera antigua era irrecuperable, y que el amor más desatinado y tenaz era de todos modos una verdad efímera."
Every time a good book finishes, leaves you something. An undefined feeling, between the accomplishment of bringing something off, and the early sentimentality for characters that are by now people, and who are part of our day-to-day.
Then there are books that seem to arrive at the right moment, as they have almost been written for you, or for your state at that time. And those are the ones leaving you a mark.
I have just finished "One Hundred Years of Solitude", one of the most beautiful books I have ever read. I will leave you a paragraph that made me think, one more time, that sometimes coincidences look more like signs of destiny than mere chances.
“Wherever they might be they always remember that the past was a lie, that memory has no return, that every spring gone by could never be recovered, and that the wildest and most tenacious love was an ephemeral truth in the end.”
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