Cordoba

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Partiamo alle 10.30 di sera da Barcellona diretti a Cordoba.

Nonostante la scomodità del pullman riesco a dormire per quasi tutto il viaggio. Arriviamo a Córdoba alle 8 di mattina, e andiamo subito a visitare la Mezquita, una Moschea di dimensioni enormi con all'interno una Cattedrale Cristiana, contrasto abbastanza ironico a livello architettonico, culturale e ideologico.


La struttura costituisce veramente un miscuglio di stili, correnti e periodi diversi; unendo una cattedrale in stile rinascimentale a un labirinto di colonne ricostruite sulle rovine romane e visigote, ad un campanile barocco, il tutto circondato da un cortile pieno di aranci, che rappresentano una costante per tutta la città, e per tutta la regione.



Dopo la visita alla Cattedrale, ci addentriamo nelle caratteristiche viette della città. Sono le 9.30 di mattina e la città è semi deserta, ma il fascino delle casette bianche, delle vie strette e degli aranci distribuiti per tutta la città è innegabile.



La cultura araba si fonde ad elementi cristiani, che si mescolano tra loro e con le influenze ebraiche in un piccolo centro in cui uno dei quartieri più belli è, appunto, la Judería. In realtà oltre alla Mezquina le cose da vedere sono poche: l'Alcazar (palazzo reale arabo), la Porta Romana, una piccola Sinagoga e qualche museo minore. 

Però la bellezza e caratteristicità della città la rendono una destinazione dal fascino unico.


We left at 10,30 pm from Barcelona, heading to Cordoba.

Despite the discomfort on the bus, I had been able to sleep for almost all the trip. We arrived in Cordoba at 8 am, and we immediately went to visit the Mezquita, a huge Mosque with a Christian Cathedral inside, quite an ironic contrast at an architectonic, cultural and ideological level. 
The structure really consists in a mix of different stiles, trends and periods; joining a Cathedral of the Renaissance, a labyrinth of columns reconstructed on the ancient ruins of the Romans and Visigoths, to a Baroque bell tower, everything surrounded by a courtyard full of oranges, which represent a constant for the city, and for the all region. 

After the visit to the Cathedral, we entered the characteristic tight streets of the city. It was 9,30 am and the city was quite deserted, but the charme of the little white houses, the narrow streets and of the oranges spread out all over the city is undeniable. 

The Arabic culture blends with Christian elements, which mix with the Jewish influences in a small centre where one of the most beautiful district is, indeed, the Judería. Actually, beyond the Mezquina, the things to visit are not many: the Alcazar (Arabic Royal Palace), the Puerta Romana (Roman Door), a small Synagogue and a few minor museums.
But the beauty and peculiarity of the city make it a destination with unique appeal. 

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