Two sisters, two travelers

martedì, gennaio 31, 2017

The end of my Erasmus program in Madrid

lunedì, gennaio 30, 2017

5 Things to do before leaving Madrid

venerdì, gennaio 27, 2017

Off to a new adventure: Marbella

English Version Below -

In questo articolo volevo parlarvi del mio prossimo progetto.

Tra qualche giorno partirò per Marbella, in cui starò circa un mese, per lavorare ad un evento Lexus.

Lavorerò per la stessa compagnia per cui ho lavorato a Parigi, una compagnia basata a Barcellona che collabora con la mia scuola, che mi permette di riconoscere questa esperienza come tirocinio obbligatorio (previsto dal mio corso) e di potermi assentare dalle lezioni per prendere parte all'evento.

Non so ancora bene come sarà l'evento, lo saprò effettivamente solo una volta arrivata lì. Penso che siano soprattutto test drive e quelle cose di macchine di cui io non mi intendo troppo ;P

Immagino che gli orari siano da pazzi come sempre, il lavoro estenuante, che non avremo un giorno libero e che Marbella la vedremo solo in cartolina, ma d'altra parte è lavoro, mica vacanza!

Partirò lunedì 30 gennaio e tornerò il 23 febbraio: 25 giorni. 25 giorni in cui spero di potermi godere l'esperienza e soprattutto imparare tanto, il più possibile, dall'esperienza e dalla gente che mi sta accanto.

Vi terrò aggiornati!

In this article I wanted to talk to you about my next project.

In a few days I will leave to Marbella, where I will be staying for around a month, to work for an event Lexus.

I will be working for the same company I worked for in Paris, a firm based in Barcelona that collaborates with my school, allowing me to validate this experience as the mandatory internship (compulsory by my course of study) and to be absent to take part in the event.

I still don't know how the event will be in detail, I will know it in more detail only once got there. I think there will mostly be test drives and those kinds of car things I am not really an expert in! ;p

I guess the schedule will be as crazy as always, the work exhausting, that we won't ever have a day off and that we will only see Marbella on a postcard, but then, again, it's job, not holiday!

I will leave on Monday, January the 30th, and I will come back on February, the 23rd: 25 days. 25 days in which I hope to be able to enjoy the experience and, above all, to learn a lot, the most I can from the experience and from the people surrounding me.

I will keep you updated!

venerdì, gennaio 20, 2017

Barcelona: Nights out (part II)

Domenica scorsa alla Movida, mentre stavamo parlando per i fatti nostri, ci si avvicina un ragazzo (con un discreto livello di bonaggine) e ci dice se vogliamo unirci a lui e ai suoi amici per bere dei chupiti.
Noi eravamo partite con l'idea di non bere quella sera, ma cosa fai ti si avvicina un bono e rifiuti?
Siamo diventati così amiconi che il giorno dopo ci hanno chiesto di uscire a bere qualcosa con loro, ma li abbiamo paccati.

Il martedì, però, ci siamo organizzati per andare a bere qualcosa in un bar nel Born e per andare poi dove ci avrebbe portato il vento.

Già partiamo male che non troviamo il bar dove ci saremmo dovuti beccare. Ma per la strada ci fermano due ragazzi (con un medio livello di bonaggine), a cui chiediamo indicazioni per il bar in cui saremmo dovute andare, che ci dicono: "No ragazze ma non andate in quel bar, fa schifo, venite con noi piuttosto..." e bla bla bla. Noi gli spieghiamo che siamo già d'accordo con alcuni amici e tanti saluti e baci.

Ci becchiamo finalmente con i nostri "amici" e dopo un po', parlando di cosa facciamo e cosa non facciamo (uno dei due praticamente ha un business in cui lui fa "Hitch": spiega ai ragazzi come pasturarsi le ragazze; e niente ci mettiamo a giocare alle coppie nel locale), compaiono, nientepopodimeno che, i due con un medio livello di bonaggine! E sono amici dei nostri amici, carramba che sorpresa! Si conoscono perché fanno gli spogliarellisti in uno dei locali per cui lavorano "i nostri amici".

Andiamo avanti a giocare alle coppie per un po', poi ci spostiamo al Carpe Diem, CDLC, dove (come dappertutto a quanto pare) loro sono di casa e conoscono tutti. Vabbè privé, tavoli, cocktail, cose.
Sbucano fuori anche gli spogliarellisti, varie persone che conosciamo, un italiano pazzo conosciuto la domenica e la festa è partita. Chi se li ricorda più i nostri "amici".

Ci ritroviamo tutti nel privé dello Shoko con gli spogliarellisti, l'italiano e ritroviamo lì pure i nostri amici che pasturano con due tipe.
Stiamo dentro fino alla chiusura e una volta fuori prendiamo un taxi con gli spogliarellisti visto che andavamo nella stessa direzione. Loro ci provano in tutti i modi a dirci di andare a casa loro e cose, ma cascano male. Scendiamo dal taxi, scendono anche loro, la Benny cade e si taglia una mano, quell'altro che prova a limonarmi, ma ricasca male, e finalmente riusciamo a liberarcene.

Non sappiamo dove siamo di preciso, né come tornare a casa da lì. Vediamo una pattuglia della polizia e chiediamo agli agenti come tornare a casa. Dopo un minuto torniamo indietro e la Benny chiede: "Scusate, ma avete qualcosa da fare? No perché io sono caduta e mi sono tagliata". Alla loro risposta "Non credo morirai" capiamo che è meglio prendere un taxi.

Scese dal taxi, ci ferma un'altra volante della polizia che ci chiede se stiamo bene, eccetera. Noi gli spieghiamo la conversazione di poco prima con gli altri poliziotti e loro ci dicono: "Ragazze vi portiamo noi", e quando gli spieghiamo che ormai siamo a casa e ce ne andiamo, anche loro attaccano: "Guapisimas eh". Vabbè.

Arrivate a casa sane e salve. Cioè in realtà né sane né salve, però arrivate.

sabato, gennaio 14, 2017

Bureaucracy in Spain

English Version Below -

Uno pensa: "sono europeo, non ho bisogno di nessun documento particolare". E invece no! Per stare in Spagna il documento ce l'avete bisogno, eccome. Per andare dal dottore, per aprire un conto in banca, per lavorare, anche per trovare un tirocinio: apparentemente senza IL documento, il NIE, non si può fare niente.

E ottenerlo a Barcellona non è così semplice. Ci riuscirete solo quando avrete quasi perso le speranze.

Avevo già sentito parlare del NIE (Numero di Identità di uno Straniero), ma ho chiesto informazioni più serie quando sono andata la prima volta all'ufficio di Citylife (un'organizzazione internazionale molto grande in Spagna). Mi è stato detto che "sì, magari ti danno l'appuntamento dopo uno/due mesi, ma non è così difficile ottenerlo". Ok, mi tranquillizzo, prendo il mio appuntamento in banca per aprire un conto e dopo un paio di giorni mi preoccupo di prendere l'appuntamento per il NIE. "Al momento non ci sono date disponibili". Pensavo ci fosse un errore nel sistema al momento, riprovo dopo un paio di ore: stesso risultato. Riprovo dopo un paio di giorni: stessa identica risposta. Ricominciamo, Francesca e i visti (caso particolare).

Al che mi informo meglio, e scopro che ottenere il NIE a Barcellona è un'impresa. Dopo forse un mese scopro il solo metodo vincente: collegarsi sul sito di lunedì mattina alle 8 in punto e provare a prendere l'appuntamento. Missione compiuta dopo un mese e mezzo a Barcellona.

Ma non è finita qui. Il giorno dell'appuntamento mi presento, mi danno il mio numerino, aspetto un'ora e mi controllano i documenti. Il certificato della mia scuola non va bene. Ma come può non andare bene se i miei compagni hanno portato lo stesso identico documento e hanno il NIE? Dopo circa mezz'ora in cui cerco di spiegare all'impiegata le mie ragioni e lei rimane convinta delle sue, interviene una sua collega e le spiega di controllare bene il testo del documento, che probabilmente ho ragione io. L'impiegata se ne va, torna dopo altri 10 minuti e mi dice: "Ah scusa, non avevo visto che c'era scritto così". A me a quel punto viene da ridere, ma sto zitta. Fatto sta che non è finita qua: devo pagare una tassa, che non posso pagare su internet (o meglio, lei non sa se sia possibile), devo andare nella banca di fronte o in quella a lato. Vado nella banca di fronte, ma mi dicono fanno questo servizio solo per i loro clienti. Vado nella banca a lato: "il servizio oggi non è disponibile". Ma allora ditemelo.

Faccio un 200 metri e trovo una filiale della mia banca, in cui mi chiedono: "Hai il modulo per il pagamento della tassa?". No, non ce l'ho, non sapevo di doverlo stampare. "No, te lo dovrebbe aver dato l'impiegata". Vabbè, si spiega tutto. Vado a comprarlo in un centro fotocopie e riesco finalmente a pagare la tassa.

Torno indietro di corsa, ma il commissariato ha già chiuso. Sembrava troppo bello per essere vero.

Il giorno dopo altro giro, altra corsa. Altra ora di attesa, ma ce la faccio: tutto per un pezzo di carta, neanche plastificabile.

Someone might think: "I'm European, I don't need any other particular document to live here". But no, to live in Spain, you need a document, absolutely. To go to the doctor, to open a bank account, to work, even to find an internship: apparently without the NIE, you can't do anything.

And get it in Barcelona is not that easy. You will only make it when you have almost lost hope.

I had already heard about the NIE (Identification Foreigner Number), but I asked for more and more serious information when I first went to the Citylife Barcelona office (it's a very big international organization in Spain). I had been told that "yes, maybe you'll get the appointment after a couple/three months, but it's not that hard to get the NIE". Ok, I calmed down, I took the appointment to open a bank account and after a couple of days I worried about making an appointment for the NIE. "At the moment, we have no dates available". I thought about an error in system, I tried again after a couple of hours: same result. I tried again after a couple of days: same identical answer.
Same old story: Francesca and visas (odd case).

Considered that, I tried to get more information, and I found out that getting the NIE in Barcelona is a real challenge. After about a month I found out the one and only winning method: connect on the website at 8 o'clock on Monday morning and try to make an appointment. Mission accomplished, after a month and a half in Barcelona.

But it's not over yet. The day of the appointment I showed up, they gave me a number, let me wait for an hour, and then checked my papers. The certificate of my school wasn't good. How is that possible if my schoolmates brought the same paper and got the NIE?! After about half hour trying to made myself clear to the office worker, she was still convinced of her idea, but her colleague intervened to explain her that maybe I was right. The employee left, came back after 10 minutes and said :"oh, I'm sorry, I didn't realize it said that". I was about to laugh, but belted up. But, once again, it wasn't over yet: I had to pay a tax, that I couldn't pay on the internet (or better, the employee didnt't know if I could or could not). I had been told to go to the bank in front or at the corner. I went to the one in front, but they told me they only do that service for their customers. I went to the one at the corner: "the service today is not available".
Just tell me.

I walked for about 200 meters and I found a branch of my bank, where I had been asked: "Do you have the form to pay the tax?". No, actually I don't, I didn't know I had to print it. "No you should have been given it by the office worker". Ok, everything is clear now. I went to buy it in a copy shop and I finally managed to pay the tax.

I went back as fast as I could, but the office was already closed. It seemed too good to be true.

The day after another round, another race. Another hour on hold, but I made it: everything for a piece of paper, not even plasticizable.

lunedì, gennaio 09, 2017

Barcelona: el Gótico

English Version Below -

Pieno di storia: in ogni edificio, in ogni casa, in ogni piastrella. Secoli di cultura e arte che passano sotto i nostri piedi e davanti ai nostri occhi. Che si mischiano ai negozi, ai bar affollati, alla marea di gente che si riversa per le strade ogni giorno.

Salendo dal mare verso Plaça Catalunya: delimitato a sinistra dalla Rambla, a destra da Via Laietana: basta girare in una qualsiasi delle viette che partono dalla Rambla per perdersi in un intreccio di strade e di piazze che si mischiano in un groviglio di storia, cibo, cultura, arte, vita notturna e tramonti da quadro.

La Cattedrale è una delle cose imperdibili di Barcellona, iniziata nel 13° secolo e terminata nel 19°, è un capolavoro gotico e neogotico: dall'esterno alta e imponente, altamente decorata; con all'interno grandi vetrate che illuminano di luce naturale l'ampia navata centrale e le due laterali.
Le varie piazze che impreziosiscono il Gotico, da Jaume 1 a Plaça Sant Felipe Neri, la cui chiesa porta ancora i segni delle esecuzioni delle truppe franchiste e dei bombardamenti del 1945; alla bellissima Plaça Reial, in cui regna il contrasto tra i ristoranti chic che la circondano, i venditori ambulanti (teoricamente di birra, poi....), il mercato per i collezionisti della domenica mattina e i locali che si riempiono ogni sera.

L'anima di Barcellona. Che si sveglia tardi, ma si gode la giornata: mangiando, bevendo e riempiendo le strade di festa e di colore. E che va a letto solo quando è già mattina.

Full of history: in any building, in any house, in any tile. Centuries of culture and art passing behind our feet and in front of our eyes; mixing with shops, crowded bars, with the multitude of people pouring into the streets every day.

Going up from the sea towards Plaça Catalunya: delimited at the left by the Rambla, at the right by Via Laietana: it's enough to turn in whatever tiny street leaving from the Rambla to get lost in a maze of streets and squares mixing in a knot of history, food, culture, art, nightlife and wonderful sunsets.

The Cathedral is one of the unmissable things in Barcelona. Begun in the 13th century and finished in the 19th, it's a gothic and neogothic masterpiece: from outside majestic and awe-inspiring, highly decorated; with big windows inside that illuminate with natural light a wide central nave and two aisles.
The various squares enhancing the Gothic quarter, from Jaume 1 to Plaça Sant Felipe Neri, whose church still bears the marks of the executions done by the troops of Franco and those of the bombings of 1945; to the beautiful Plaça Reial, where rules the contrast between fancy restaurants surrounding it, pitchmen (in theory selling beer, then...), the market for collectors of Sunday morning and clubs full every night.

The soul of Barcelona. That wakes up late, but enjoys the day: eating, drinking and filling up the streets with party and colors. And goes to bed only when it's already morning.

martedì, gennaio 03, 2017

New Year's Eve

English Version Below -

Questo è il periodo dell'anno in cui tutti ti chiedono: "Ma cosa fai a Capodanno?". E a me chiedono: "Ma tu che sei sempre in giro, dove vai a Capodanno?". Beh, a casa. A lavorare. Detto così sembra anche una cosa di cui mi lamento, ma invece no! Ok, sono rimasta quasi senza soldi e i soldi di Capodanno mi fanno comodo, ma sapevo anche di divertirmi e senza lo stress di organizzare e spendere 200-300 euro per pochi giorni.

Per qualche strano motivo, a Capodanno sentiamo quasi l'obbligo di divertirci. Di incominciare l'anno al meglio, pronti per fare i buoni propositi, mai realistici e poi mai mantenuti.
E io la lista dei buoni propositi non la faccio, non metto in programma una dieta che non comincerò mai, un abbonamento in palestra che non farò, uno "spendere meno soldi" che so che non manterrò. E la notte di Capodanno è per me una notte come tutte le altre.

Per questo circa due mesi fa ho deciso che avrei lavorato come cameriera nel ristorante in cui lavoravo due anni fa. Io e Benny, la mia compagna di stanza a Barcellona, ci siamo conosciute lì. Una sera di due anni fa le nostre strade si sono incontrate, e hanno cambiato i nostri percorsi per sempre. Abbiamo deciso insieme di venire a Barcellona, e nonostante viviamo insieme, usciamo sempre insieme e praticamente passiamo 20 ore al giorno insieme, non ci siamo ancora stancate l'una dell'altra, anzi.
E una sera prima di andare a letto, in uno dei momenti in cui smattiamo dalla stanchezza e iniziamo a sparare cazzate, abbiamo buttato lì di andare a lavorare al More quando saremmo tornate a casa per Natale per mettere via un po' di soldi. Poi ripensandoci non era tanto una cattiva idea, e abbiamo contattato i nostri vecchi capi per chiedere se avevano bisogno di due persone in più a Capodanno.

Abbiamo cominciato a lavorare alle 7, abbiamo finito alle 4. Ma non è stata proprio una serata in cui ci siamo ammazzate di lavoro: Capodanno è sempre un'eccezione, dalla mezzanotte in poi parte la festa, e la priorità è coinvolgere la gente per far sì che si divertano e che tutto sia perfetto piuttosto che curare il servizio nel dettaglio.

Cominciato l'anno nel migliore dei modi alla fine: ho ballato, cantato e riso tanto. E facendo un lavoro che mi rende felice, che poi è l'obiettivo non solo dell'anno, ma della vita.

This is the time of the year when everyone asks you: "So, what are your plans for New Year's Eve?". And to me, they ask: "You are always traveling, where are you spending New Year's Eve?" Well, at home. Working.
Said it in this way it seems a thing I am complaining about, well, no! Ok, I was almost broke and I needed the money, and they usually pay more for NYE, but I also knew I would have had fun, and without all the stress due to plan a trip, and without spending 200-300 euros for a few days.

For some reason, we all feel compelled to have fun on New Year's Eve. To start the year in the best way, ready to make a New Year's resolutions list, never realistic, and then never maintained.
And I am not gonna write New Year's resolutions, I am not planning to start a diet I will never start, a gym subscription I won't do, a "spend less money" I will not honor. And for me, New Year's Eve is a night like all the others.

Because of this, around two months ago, I decided I would have worked as waitress in the restaurant where I was working a couple of years ago. Benny, my roommate in Barcelona, and I have known each other there. One night two years ago our streets came together, and changed our paths forever. We decided almost together to come to Barcelona, and although we live together, although we always go out together and basically spend 20 hours per day together, we still haven't got bored of each other.
And one night, before going to bed, in one of those moments when we get crazy due to exhaustion and we start to tell stupid things, we said that to save some money we could have gone to the place we were working to work when we would have gone back for Christmas. Then, thinking about it, it wasn't such a bad idea, and we got in contact with our former bosses to ask if they needed two people more to work on New Year's Eve.

We started to work at 7, and we finished at 4. But it hasn't been a super tiring night at all: New Year's Eve is always an exception; at midnight it starts the party, and the priority is to engage people more than to take care of the service in all details, to make them have fun and to make it a memorable night, so that everything is perfect.

In the end, begun the year in the best way possible: dancing, singing and laughing, a lot. And doing a job that has made me happy, which, ultimately, is the goal of life, not only of New Year's Eve.

The end of my Erasmus program in Madrid

5 Things to do before leaving Madrid

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Barcelona: Nights out (part II)

Bureaucracy in Spain

Barcelona: el Gótico

New Year's Eve

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