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disAvventure a Lisbona: pronto soccorso
martedì, novembre 17, 2015
Per esperienza
personale vi do un consiglio: se dovete stare per un po' di tempo in un paese
assicuratevi appena possibile di avere un dottore, o un centro sanitario di
riferimento, una guardia medica, o chiunque vi possa curare senza dover per
forza andare al pronto soccorso. Ora veniamo alla mia disavventura di giovedì
con il sistema sanitario portoghese.
Era già da qualche giorno che avevo un dolore nella parte bassa della pancia a destra, ma mercoledì sera facevo fatica a stare in piedi. Visto che la mattina non mi era per niente passato e visti i miei ultimi trascorsi con gli ospedali, ho deciso di andare subito al Centro de Saúde, una specie di ASL e guardia medica insieme (sotto casa mia tra l'altro! Non mi sembrava vero avere tutta 'sta fortuna). Ovviamente era chiuso, per sempre proprio, e il nuovo centro di riferimento è Sete Rios. Mezz'ora di mezzi e arrivo a Sete Rios, e fino a qui tutto bene, è anche vicino a dove lavoro, così, penso, posso arrivare in ufficio dopo la pausa pranzo.
Era già da qualche giorno che avevo un dolore nella parte bassa della pancia a destra, ma mercoledì sera facevo fatica a stare in piedi. Visto che la mattina non mi era per niente passato e visti i miei ultimi trascorsi con gli ospedali, ho deciso di andare subito al Centro de Saúde, una specie di ASL e guardia medica insieme (sotto casa mia tra l'altro! Non mi sembrava vero avere tutta 'sta fortuna). Ovviamente era chiuso, per sempre proprio, e il nuovo centro di riferimento è Sete Rios. Mezz'ora di mezzi e arrivo a Sete Rios, e fino a qui tutto bene, è anche vicino a dove lavoro, così, penso, posso arrivare in ufficio dopo la pausa pranzo.
Però qui mi dicono che
in realtà il centro di riferimento per la zona in cui vivo è un altro, mi spara
l'indirizzo e mi liquida passando alla persona dopo di me in 35 secondi. Metto
l'indirizzo su Google, altri 40 minuti di mezzi previsti, ma quando mi rendo
conto che stiamo passando per una zona che non è neanche più Lisbona mi viene
il dubbio che ci sia più di una rua do Patrocinio 60, e che al 90% quella che
ho cliccato io è quella sbagliata (infatti).
Dopo un'altra ora di
mezzi/attesa in cui la mia intrattenitrice alternava una domanda a me ad una
ricerca accurata del contenuto di tutti i cestini della stazione di Braço de
Prata, arrivo al centro di Estrela, dove -non ci credo- mi dicono che il mio
Centro di Saùde di riferimento è quello di Lapa. Io non so se ridere o
piangere, ma essendo convinta di trovarmi in una candid camera per non fare la
figura della babba opto per la prima. Almeno l'altro centro è solo a 15 minuti
a piedi. In salita. Sotto il sole.
Qui la situazione da
tragicomica diventa teatro dell'assurdo, con il responsabile del centro che mi
dice di parlargli in francese perché non parla inglese, però poi non parla
nemmeno il francese. Credo l'apice di questo climax ascendente sia arrivato
quando la tizia dell'accettazione mi ha detto testuali parole: “No mi dispiace,
non prendiamo casi urgenti in settimana, devi tornare sabato.” Giuro che
nonostante la situazione non ce l'ho fatta a non ridere. Alla fine il
responsabile del centro mi dice (in portoghese se per caso ve lo steste
chiedendo) di andare in ospedale (rigorosamente São José, state attenti a non
morire lontani da casa), che tanto è orario di pranzo, c'è poca gente.
E all'alba delle 2
forse mi registrano in ospedale. Mi visitano, mi fanno un po' di esami e alla
fine vado via da lì sapendo cosa non ho, ma senza sapere cos'ho, per quello mi
dicono di fare degli esami più approfonditi una volta tornata in Italia.
Welcome to Portugal,
mi ha detto qualcuno.
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