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Chiang Mai
mercoledì, agosto 31, 2016
English Version Below -
Giovedì 28 luglio alle 9 prendiamo un song-taew dalla nostra guesthouse diretti al terminal dei bus di Chiang Rai. L'obiettivo è quello di prendere il bus delle 9,30 diretti a Chiang Mai. Peccato che tutti i bus sono pieni fino alle 11. Piccola parentesi: ci era stato consigliato di non prenotare perché tanto c'è un bus ogni mezz'ora, non è proprio così, e soprattutto non prenotando rischiate di dover aspettare due ore per niente.
Arriviamo a Chiang Mai e prendiamo un taxi che ci porta all'hotel. Ci riposiamo un'oretta e andiamo a visitare i principali templi della città: Wat Phra Singh, Wat Chedi Luang e Wat Phan Tao.
Nell'ultimo tempio che visitiamo, un uomo che fa da guardia all'ingresso ci chiede quanto stiamo a Chiang Mai, cosa vogliamo fare, e parlando di esperienza con gli elefanti ci consiglia di chiedere informazioni in un ufficio turistico specifico lì vicino, che ci spiega essere affiliato al governo, cosa che possiamo riconoscere dalle bandierine appese all'esterno. Ho capito dopo che quello di cui stava parlando era una delle tante TAT, Tourism Authority of Thailand, che sostanzialmente sono uffici turistici certificati dal governo e affiliati ad esso, e che sono i più affidabili per qualsiasi informazione abbiate bisogno in Thailandia, dai tour organizzati, agli alberghi, ai traghetti per spostarsi da un'isola ad un'altra, ai bus ecc.
Qui prenotiamo il nostro tour con gli elefanti per il giorno dopo: spendiamo 1700 baht a persona (42,5 euro) per un tour di mezza giornata, in cui non solo diamo loro da mangiare, ma facciamo con loro bagni di fango e poi li laviamo.
Dopo la nostra giornata con gli elefanti la stanchezza si fa parecchio sentire, tanto che siamo usciti solo per la cena.
Scegliere il ristorante a Chiang Mai è problematico per eccesso: si avrebbe voglia di provare esperienze differenti, di provare piatti nello stesso modo in cui si affrontano mondo (paesi, terre..). Si è tentati da altre cucine, ma poi la dimensione della ricerca della novità incontra la nostalgia: il ristorante prescelto si chiama "Casa" ed è gestito da un italiano e da sua moglie thailandese.
Il menù è un incontro di sapori e materie prime dei due paesi: i grandi piatti della cucina italiana affiancano i cibi thai che abbiamo imparato a riconoscere e apprezzare.
Ordiniamo allora una pizza margherita, stile romano, molto bassa, con la mozzarella (buona!) autoprodotta dal nostro connazionale; melanzane alla parmigiana con formaggio originale di provenienza italiana; riso thai fritto e spiedini di pollo, tutto molto buono.
Ma sono i dessert a farci ricordare le origini di chi ci ospita: panna cotta al cioccolato, panna cotta ai frutti di bosco, tiramisù e muffin alla Nutella con panna montata: qualità e dolcezza.
Giovedì 28 luglio alle 9 prendiamo un song-taew dalla nostra guesthouse diretti al terminal dei bus di Chiang Rai. L'obiettivo è quello di prendere il bus delle 9,30 diretti a Chiang Mai. Peccato che tutti i bus sono pieni fino alle 11. Piccola parentesi: ci era stato consigliato di non prenotare perché tanto c'è un bus ogni mezz'ora, non è proprio così, e soprattutto non prenotando rischiate di dover aspettare due ore per niente.
Arriviamo a Chiang Mai e prendiamo un taxi che ci porta all'hotel. Ci riposiamo un'oretta e andiamo a visitare i principali templi della città: Wat Phra Singh, Wat Chedi Luang e Wat Phan Tao.
Nell'ultimo tempio che visitiamo, un uomo che fa da guardia all'ingresso ci chiede quanto stiamo a Chiang Mai, cosa vogliamo fare, e parlando di esperienza con gli elefanti ci consiglia di chiedere informazioni in un ufficio turistico specifico lì vicino, che ci spiega essere affiliato al governo, cosa che possiamo riconoscere dalle bandierine appese all'esterno. Ho capito dopo che quello di cui stava parlando era una delle tante TAT, Tourism Authority of Thailand, che sostanzialmente sono uffici turistici certificati dal governo e affiliati ad esso, e che sono i più affidabili per qualsiasi informazione abbiate bisogno in Thailandia, dai tour organizzati, agli alberghi, ai traghetti per spostarsi da un'isola ad un'altra, ai bus ecc.
Qui prenotiamo il nostro tour con gli elefanti per il giorno dopo: spendiamo 1700 baht a persona (42,5 euro) per un tour di mezza giornata, in cui non solo diamo loro da mangiare, ma facciamo con loro bagni di fango e poi li laviamo.
Dopo la nostra giornata con gli elefanti la stanchezza si fa parecchio sentire, tanto che siamo usciti solo per la cena.
Scegliere il ristorante a Chiang Mai è problematico per eccesso: si avrebbe voglia di provare esperienze differenti, di provare piatti nello stesso modo in cui si affrontano mondo (paesi, terre..). Si è tentati da altre cucine, ma poi la dimensione della ricerca della novità incontra la nostalgia: il ristorante prescelto si chiama "Casa" ed è gestito da un italiano e da sua moglie thailandese.
Il menù è un incontro di sapori e materie prime dei due paesi: i grandi piatti della cucina italiana affiancano i cibi thai che abbiamo imparato a riconoscere e apprezzare.
Ordiniamo allora una pizza margherita, stile romano, molto bassa, con la mozzarella (buona!) autoprodotta dal nostro connazionale; melanzane alla parmigiana con formaggio originale di provenienza italiana; riso thai fritto e spiedini di pollo, tutto molto buono.
Ma sono i dessert a farci ricordare le origini di chi ci ospita: panna cotta al cioccolato, panna cotta ai frutti di bosco, tiramisù e muffin alla Nutella con panna montata: qualità e dolcezza.
Thursday, 28th July at 9 we took a song-taew from our guesthouse in
Chiang Rai headed to the bus terminal. The aim was to catch the bus at 9,30
heading to Chiang Mai. Pity that all the buses were full until 11,00. In
brackets: we had been advised not to book in advance since there is a bus every
half an hour, it’s not exactly like this, and, above all, not booking you would
risk to wait for two hours for nothing.
We arrived in Chiang Mai and we took a taxi to our hotel. We rested for
an hour and we went to visit the main temples in the city: Wat Phra Singh, Wat Chedi Luang and
Wat Phan Tao.
In the last temple we visited, the watchman asked us how long we had been in Chiang Mai for, what we had planned to do, and, talking about the elephants tour, recommended us to ask for information to a specific travel agency close to there, which, he told us, is affiliated to the government, as we can see by the flags outside.
After, I realized that was he was talking about was one of the many TATs, Tourism Authority of Thailand, which basically are tourism agencies certified by the government and affiliated to it, and which are the most reliable for any information you would need in Thailand, from the travel packages, to the hotels, to the ferries to move from one island to the other, to the buses, etc.
Wat Phan Tao.
In the last temple we visited, the watchman asked us how long we had been in Chiang Mai for, what we had planned to do, and, talking about the elephants tour, recommended us to ask for information to a specific travel agency close to there, which, he told us, is affiliated to the government, as we can see by the flags outside.
After, I realized that was he was talking about was one of the many TATs, Tourism Authority of Thailand, which basically are tourism agencies certified by the government and affiliated to it, and which are the most reliable for any information you would need in Thailand, from the travel packages, to the hotels, to the ferries to move from one island to the other, to the buses, etc.
Here we
booked our elephants tour for the day after: we spent 1700 baht per person
(42,5 euros) for a half a day tour, where not only we fed them, but we also
bath in the mud with them and wash them.
After our
day spent with the elephants the tiredness was pretty strong, that strong that
we went out just for dinner.
Picking up
the restaurant in Chiang Mai has been complicated for excess: we would have
loved to try different experiences, to try dishes in the same way we face worlds
(countries, lands…). We are tempted by other cuisines, but then the dimension
of research of newness meets the melancholy: the chosen restaurant is named “Casa”
and is managed by an Italian and his Thai wife.
The menu
is a meeting of flavors and raw materials from the two countries: the great
dishes of the Italian cuisine are placed side by side with the Thai dishes we
learned to recognize and to appreciate.
We ordered
then a pizza margherita, Roman style, very low, with the mozzarella cheese
(good!) auto-produced by our fellow countryman; parmigiana eggplants with
original Italian cheese; Thai fried rice and chicken skewer: everything really
good!
But are the desserts to make us remember the origins of who hosted us: panna cotta with chocolate, panna cotta with mixed berries, tiramisù and Nutella muffin with whipped cream: quality and sweetness.
But are the desserts to make us remember the origins of who hosted us: panna cotta with chocolate, panna cotta with mixed berries, tiramisù and Nutella muffin with whipped cream: quality and sweetness.
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