Seville (Siviglia)

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La seconda tappa del nostro tour è Siviglia: arriviamo alle 4 di pomeriggio, dopo la mezza giornata a Córdoba.

Appena scendiamo dal pullman comincia a piovere, costante che ci accompagnerà per tutta la nostra permanenza nella città.
Lasciamo giù le nostre cose all'ostello e usciamo subito dirette verso l'Alcazar e la Cattedrale, ma ci coglie un vero e proprio diluvio mentre siamo in strada. Completamente bagnate, ci buttiamo nel primo tapas bar che incontriamo, per aspettare che smetta. Quando a una certa ci rendiamo conto che non avrebbe smesso, torniamo a casa, ci siamo però già perse l'opportunità di visitare la Cattedrale e l'Alcazar, che chiudono entrambi alle 6, per un'incomprensione con gli organizzatori del viaggio.


Usciamo alle 9 (ovviamente sotto la peggio acqua) per la tipica esperienza sivigliana: lo spettacolo di flamenco. In una specie di bar che sembra più una festa di paese, ci godiamo lo show di due musicisti e una ballerina fantastici, una delle cose a cui bisogna assistere almeno una volta nella vita, e dove se non a Siviglia?



Terminiamo la serata senza niente di impegnativo, passeggiando un po' per le vie della città, ancora completamente lavate e piuttosto stanche dal viaggio, sapendo di poter dormire massimo 5-6 ore; ma abbiamo già capito che le ore di sonno è meglio non contarle in questo viaggio. 

La mattina dopo partiamo alle 8 per una mezza giornata a Cadice. Ritorniamo a Siviglia alle 4, dove ci aspetta un tour guidato tra i monumenti più importanti e le vie principali della città. Siccome ricomincia a diluviare appena scendiamo dal bus, il tour a piedi si trasforma in una specie di City Sightseeing bus tour fatto di sali e scendi dal pullman. Plaza Espa
ña è il primo monumento che vediamo, e nonostante il cielo grigio, nonostante la pioggia e il disagio, è di una monumentalità unica. Di dimensioni enormi, fatto di azulejos (le piastrelle sui toni del blu e del bianco tipiche di questa zona della Spagna) e mattonelle marroni, con all'interno un lago attraversato da ponti di mosaici, e circondato da mosaici che rappresentano ognuno una provincia della Spagna, disposte in ordine alfabetico attorno al perimetro della struttura.



Da lì il bus ci porta vicino al centro, e cominciamo visitando il Barrio de Santa Cruz, con le sue vie strette, casette colorate e piazzette di azulejos.
Il tour prosegue a piedi con la visita del Real Alcazar, che si erge imperioso a pochi metri dall'Archivio Indio e dalla Cattedrale, tre bellezze di importanza storica e culturale elevatissima. Purtroppo per ragioni di tempo non riusciamo a visitare la Cattedrale (sarà destino!) dovendoci trovare con tutto il gruppo in ostello per le 8,30 per una cena di gruppo a base di paella, che è degenerata poi in un monopolio del bar (con esaurimento scorte) e della musica, trasformando quello che fino a 2 ore prima era un posto tranquillo in una pista da ballo degna di una discoteca.

Una serata in ostello era proprio quello che ci voleva per scappare dalla pioggia che ha inevitabilmente segnato il nostro soggiorno a Siviglia, non permettendoci di godercela e di apprezzare la bellezza di una città che è riconosciuta come una delle perle della regione, e della Spagna.

E comunque non pioveva così tanto in Andalusia dall'89, tanto per dire la sfiga.





The second stop of our tour is Sevilla: we arrived at 4pm, after the half day spent in Córdoba.

As soon as we got off the bus it started to rain, constant element in our stay in the city. 

We left our stuff at the hostel, and we went our, heading to the Alcazar and to the Cathedral, but an actual storm caught us while in the street. Completely wet, we threw ourselves in the first tapas bar we found, to wait until it would have stopped. When we realized it wouldn't have, we went back home; but we had already missed the chance to visit the Cathedral and the Alcazar, since they both close at 6 pm, because of a misunderstanding with the trip organizers. 

We left at 9 (of course under the worst squall ever) to head to the typical Sevillan experience: a flamenco show. In a kind of bar/hoedown, we enjoyed the show of two amazing musicians and a wonderful flamenco dancer, one of the things you must experience at least once in your life, and where if not in Sevilla?!

We ended the night walking around the streets of the city, still completely wet and pretty tired by the trip, knowing that we would have been able to sleep up to 5-6 hours; but we had already realized that it was better not to count the hours of sleep in that trip.


The morning after we left at 8 am to spend half day in Cadiz. We came back to Seville at 4pm, where we should have joined a private guided tour around the most important monuments and the main streets of the city. Since it restarted to rain just after we get off the bus, the walking tour turned into a kind of 
City Sightseeing bus tour, jumping on and off the bus.
Plaza España has been the first monument we have visited, and despite the grey and dull sky, despite the rain and the bother, it's of a unique monumental nature. Of huge dimensions, made of azulejos (the blue and white tiles typical of this area of Spain) and of chestnut tiles, with a lake inside, crossed by mosaic bridges, and surrounded by mosaics, each one representing a different province of Spain, put in alphabetic order around the perimeter of the structure. 

From there, the bus drove us close to the centre: we began visiting the Barrio de Santa Cruz, with its narrow streets, colorful houses and azulejos squares. 

The tour went on with the visit of the Real Alcazar, erecting imperious a few meters far from the Archivio Indio and from the Cathedral, three beauties of huge cultural and historical importance. Unfortunately, due to time constraints, we hadn't been able to visit the Cathedral (maybe it wasn't meant to be!) since we had to meet up at 8,30 pm with the group in the hostel for a paella dinner all together, which ended up in a music and bar monopoly (with sale of all stock), transforming a really calm place in a dance floor suitable for a club.

A night spent in the hostel was right what we need to escape the rain that inevitably marked our stay in Seville, not allowing us to enjoy and to appreciate the beauty of a city considered one of the pearls of the region, and of Spain.

By the way, it hadn't rain that much in Andalusia since 1989, just saying.

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