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Malaga
domenica, dicembre 11, 2016
English version below -
Lunedì 5 dicembre siamo partiti alle 8,30 di mattina da Siviglia diretti a Malaga, quarta tappa del nostro tour.
Appena arrivati a Malaga facciamo il check-in in ostello (Alcazaba Premium Hostel), molto più carino, pulito e ordinato di quello di Siviglia e abbiamo un po' di tempo libero per mangiare qualcosa o incominciare ad esplorare la città.
Noi andiamo subito a fare un giro per le stradine della città, che costituiscono un vero labirinto; infatti nonostante il centro sia in realtà molto piccolo, dopo due giorni percorrendo mille volte le stesse vie siamo state ancora in grado di perderci. Ci troviamo immerse in un centro storico di radici antichissime in cui si inseriscono capolavori contemporanei, fatti di graffiti e murales.
All'una ci aspettava una guida per fare un tour dei principali monumenti, piazze ed edifici: molto utile per avere almeno una base di nozioni storiche e culturali sulla città e per imparare (più o meno) ad orientarsi nell'intreccio di strade che hanno dato i natali a Picasso. Un tour che ci ha portato a vedere la Cattedrale, Plaza de la Merced, su cui si affaccia la Fundacion Picasso; la Alcazaba, il Teatro Romano, Plaza de la Costitucion e Calle Marques de Larios, che la sera si animano di uno spettacolo di luci e musica incredibile, che attira gente da tutta la Spagna.
Dopo il tour ci è stato concesso un po' di tempo libero per esplorare e per goderci la città. La prima cosa che abbiamo fatto è stata andare a mangiare in un ristorante consigliato dalla Lonely Planet: El Piyayo. Evidenti le influenze culinarie mediterranee miste a quelle arabe, che rendono tutto buonissimo e molto particolare, soprattutto le melanzane fritte accompagnate ad un miele alla liquirizia: uno spettacolo.
A pancia piena (un po' troppo) siamo andate a visitare i monumenti che prima avevamo visto solamente dall'esterno, anche se abbiamo perso l'ingresso al museo Picasso che praticamente ci ha chiuso le porte in faccia.
Alle 6,30 siamo andate a vedere lo spettacolo con le luci (ce ne sono due al giorno: uno alle 6,30 e uno alle 9) che è stata una delle cose più belle di tutto il viaggio in Andalusia. Veramente magico, breve ma molto intenso, e con la forza di unire migliaia di persone sotto le luci e la musica natalizia.
Dopo lo spettacolo delle luci siamo ritornate in ostello per lavarci e riposarci un po', per trovarci poi con tutto il gruppo sulla terrazza del nostro ostello, che apparentemente è uno dei punti di ritrovo più in voga di Malaga. Ci siamo poi spostati con alcuni a bere qualcosa in uno dei bar del centro, e poi in una piccola discoteca, giusto per sperimentare un po' di vita notturna andalusa. La serata si è conclusa relativamente presto, visto che la mattina ci aspettava la sveglia alle 7 per spostarci a Gibilterra.
Dopo la mezza giornata passata a Gibilterra, alle 6 siamo tornati a Malaga, quando ormai però tutti i musei erano chiusi. Io e Benny volevamo goderci una delle tipiche esperienze andaluse: un tè alla araba. Che poi è degenerato in una cioccolata con la panna, con torta al cioccolato e dolcetti arabi (Ovviamente abbiamo poi saltato la cena!).
Siamo andate a dormire verso mezzanotte, in previsione della levataccia delle 4 del giorno dopo per andare ad accaparrarci i biglietti per l'Alhambra!
E lasciamo così anche Malaga, in cui di giorno si respira la tranquillità e la calma dei ritmi andalusi, ma che la notte si riempie di giovani, di festa e di musica.
Monday, December the 5th, we left at 8,30 am from Seville heading to Malaga, 4th stop of our tour.
First thing once in Malaga, we checked-in in the hostel (the Alcazaba Premium Hostel), way nicer, cleaner and tidier than the one in Seville, and we had some free time to eat something or to start exploring the city.
We immediately took a walk around the narrow streets, which form a kind of a labyrinth; in effect, despite the centre is actually really small, after two days walking a thousand times on the same streets, we still had been able to get lost. We found ourselves immersed in an old town centre with super ancient roots, where contemporary masterpieces, made of graffitis and wall paintings, insert themselves to give a new light to the city.
At 1 pm we had scheduled a tour to the main monuments, squares and buildings: very useful to have, at least, a base of historical and cultural basics of the city and to learn (more or less) how to be orientated in the twist of streets that gave origins to Picasso.
A tour that brought us to see the Cathedral, to Plaza de la Merced, where overlooks the Fundacion Picasso; the Alcazaba, the Teatro Romano, Plaza de la Costitucion and Calle Marques de Larios, that during the night liven up an incredible music and lights show, which attracts people from every place of Spain.
After the tour we had been given some free time to explore and enjoy the city. First thing, we had lunch in a restaurant recommended by the Lonely Planet: El Piyayo. Clear the Mediterranean and Arabian culinary influences, that made everything amazing and very peculiar, above all the fried eggplants with honey: a cracker! Full (maybe too much), we went to visit the monuments that before we only saw from the outside, even if we missed the entrance to the Picasso Museum, which basically shut the door in front of us.
At 6,30 pm we watched the lights show (there are 2 every day: one at 6,30pm and the other at 9pm) which has been one of the most beautiful things of the all trip.
Really magical, enchanting, short but intense, with the strength to unify a thousand people under the light and Christmas music.
After the light show we went back to the hostel to have a shower and rest a bit, to then meet up with the all group on the rooftop of our hostel, which apparently is one of the most popular hot spots in Malaga. We then headed to one of the bars in the city centre with some people of our group to have a drink, and then to a small club, just to experience the Andalusian nightlife. The night ended pretty soon, since the morning after we should have waken up at 7am to go to Gibraltar.
After the half day spent in Gibraltar, at 6 pm we came back to Malaga, when all the museums had already closed though. Benny and I wanted to enjoy one of the typical Andalusian experience: an Arabic tea. It turned into a chocolate with whipped cream, with a chocolate cake and some Arab desserts (obviously we skipped the dinner after that!).
We went to bed around midnight, in view of the ungodly hour (we woke up at 4am) of the day after to be able to get the tickets to the Alhambra!
So we left Malaga, where during the day you can breathe the tranquillity and calmness of the Andalusian rhythms, but that during the night gets full of young people, of party and music.
Lunedì 5 dicembre siamo partiti alle 8,30 di mattina da Siviglia diretti a Malaga, quarta tappa del nostro tour.
Appena arrivati a Malaga facciamo il check-in in ostello (Alcazaba Premium Hostel), molto più carino, pulito e ordinato di quello di Siviglia e abbiamo un po' di tempo libero per mangiare qualcosa o incominciare ad esplorare la città.
Noi andiamo subito a fare un giro per le stradine della città, che costituiscono un vero labirinto; infatti nonostante il centro sia in realtà molto piccolo, dopo due giorni percorrendo mille volte le stesse vie siamo state ancora in grado di perderci. Ci troviamo immerse in un centro storico di radici antichissime in cui si inseriscono capolavori contemporanei, fatti di graffiti e murales.
All'una ci aspettava una guida per fare un tour dei principali monumenti, piazze ed edifici: molto utile per avere almeno una base di nozioni storiche e culturali sulla città e per imparare (più o meno) ad orientarsi nell'intreccio di strade che hanno dato i natali a Picasso. Un tour che ci ha portato a vedere la Cattedrale, Plaza de la Merced, su cui si affaccia la Fundacion Picasso; la Alcazaba, il Teatro Romano, Plaza de la Costitucion e Calle Marques de Larios, che la sera si animano di uno spettacolo di luci e musica incredibile, che attira gente da tutta la Spagna.
Dopo il tour ci è stato concesso un po' di tempo libero per esplorare e per goderci la città. La prima cosa che abbiamo fatto è stata andare a mangiare in un ristorante consigliato dalla Lonely Planet: El Piyayo. Evidenti le influenze culinarie mediterranee miste a quelle arabe, che rendono tutto buonissimo e molto particolare, soprattutto le melanzane fritte accompagnate ad un miele alla liquirizia: uno spettacolo.
A pancia piena (un po' troppo) siamo andate a visitare i monumenti che prima avevamo visto solamente dall'esterno, anche se abbiamo perso l'ingresso al museo Picasso che praticamente ci ha chiuso le porte in faccia.
Alle 6,30 siamo andate a vedere lo spettacolo con le luci (ce ne sono due al giorno: uno alle 6,30 e uno alle 9) che è stata una delle cose più belle di tutto il viaggio in Andalusia. Veramente magico, breve ma molto intenso, e con la forza di unire migliaia di persone sotto le luci e la musica natalizia.
Dopo lo spettacolo delle luci siamo ritornate in ostello per lavarci e riposarci un po', per trovarci poi con tutto il gruppo sulla terrazza del nostro ostello, che apparentemente è uno dei punti di ritrovo più in voga di Malaga. Ci siamo poi spostati con alcuni a bere qualcosa in uno dei bar del centro, e poi in una piccola discoteca, giusto per sperimentare un po' di vita notturna andalusa. La serata si è conclusa relativamente presto, visto che la mattina ci aspettava la sveglia alle 7 per spostarci a Gibilterra.
Dopo la mezza giornata passata a Gibilterra, alle 6 siamo tornati a Malaga, quando ormai però tutti i musei erano chiusi. Io e Benny volevamo goderci una delle tipiche esperienze andaluse: un tè alla araba. Che poi è degenerato in una cioccolata con la panna, con torta al cioccolato e dolcetti arabi (Ovviamente abbiamo poi saltato la cena!).
Siamo andate a dormire verso mezzanotte, in previsione della levataccia delle 4 del giorno dopo per andare ad accaparrarci i biglietti per l'Alhambra!
E lasciamo così anche Malaga, in cui di giorno si respira la tranquillità e la calma dei ritmi andalusi, ma che la notte si riempie di giovani, di festa e di musica.
Monday, December the 5th, we left at 8,30 am from Seville heading to Malaga, 4th stop of our tour.
First thing once in Malaga, we checked-in in the hostel (the Alcazaba Premium Hostel), way nicer, cleaner and tidier than the one in Seville, and we had some free time to eat something or to start exploring the city.
We immediately took a walk around the narrow streets, which form a kind of a labyrinth; in effect, despite the centre is actually really small, after two days walking a thousand times on the same streets, we still had been able to get lost. We found ourselves immersed in an old town centre with super ancient roots, where contemporary masterpieces, made of graffitis and wall paintings, insert themselves to give a new light to the city.
At 1 pm we had scheduled a tour to the main monuments, squares and buildings: very useful to have, at least, a base of historical and cultural basics of the city and to learn (more or less) how to be orientated in the twist of streets that gave origins to Picasso.
A tour that brought us to see the Cathedral, to Plaza de la Merced, where overlooks the Fundacion Picasso; the Alcazaba, the Teatro Romano, Plaza de la Costitucion and Calle Marques de Larios, that during the night liven up an incredible music and lights show, which attracts people from every place of Spain.
After the tour we had been given some free time to explore and enjoy the city. First thing, we had lunch in a restaurant recommended by the Lonely Planet: El Piyayo. Clear the Mediterranean and Arabian culinary influences, that made everything amazing and very peculiar, above all the fried eggplants with honey: a cracker! Full (maybe too much), we went to visit the monuments that before we only saw from the outside, even if we missed the entrance to the Picasso Museum, which basically shut the door in front of us.
At 6,30 pm we watched the lights show (there are 2 every day: one at 6,30pm and the other at 9pm) which has been one of the most beautiful things of the all trip.
Really magical, enchanting, short but intense, with the strength to unify a thousand people under the light and Christmas music.
After the light show we went back to the hostel to have a shower and rest a bit, to then meet up with the all group on the rooftop of our hostel, which apparently is one of the most popular hot spots in Malaga. We then headed to one of the bars in the city centre with some people of our group to have a drink, and then to a small club, just to experience the Andalusian nightlife. The night ended pretty soon, since the morning after we should have waken up at 7am to go to Gibraltar.
After the half day spent in Gibraltar, at 6 pm we came back to Malaga, when all the museums had already closed though. Benny and I wanted to enjoy one of the typical Andalusian experience: an Arabic tea. It turned into a chocolate with whipped cream, with a chocolate cake and some Arab desserts (obviously we skipped the dinner after that!).
We went to bed around midnight, in view of the ungodly hour (we woke up at 4am) of the day after to be able to get the tickets to the Alhambra!
So we left Malaga, where during the day you can breathe the tranquillity and calmness of the Andalusian rhythms, but that during the night gets full of young people, of party and music.
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