sabato, ottobre 31, 2015
Lisbona by Night
sabato, ottobre 31, 2015Visto che ancora non ho raccontato di nessuna serata a Lisbona , partiamo col botto. Sabato sera . Eravamo io, Simona (la mia amica in...
Visto che ancora non ho raccontato di nessuna serata a Lisbona, partiamo
col botto.
Sabato sera. Eravamo io, Simona (la mia amica in visita) e il mio
coinquilino colombiano. Sembra l'inizio di una barzelletta, sì beh è stato
peggio.
La serata comincia al pomeriggio (quanto mi piace questo ossimoro), con 4
jinjinha em copo de chocolate come aperitivo.
Parentesi: la jinjinha è un liquore tipico alla ciliegia, che si beve in
questi bicchieri di cioccolato (in pratica uno shot di mon cheri). Se passate
da Lisbona dovete provarla, la trovate in qualsiasi bar dal Bairro Alto ad
Alfama.
Dopo un'ottima cena al Da Prata 52 (se vi trovate in zona Baixa lasciate
perdere quelli super turistici e provatelo), vinho tinto, altre jininha e 4
pullman persi torniamo a casa. A no, abbiamo fatto tappa a prendere un'altra
bottiglia di vino. La conversazione con il tizio del negozio è stata una delle
cose più imbarazzanti della serata, e sono state tante (tipo che lui: “Di dove
siete?” Io: “Italia (pausa) anzi di dove pensi che siamo?” ... Lui: faccia tipo
WTF?! Ed è andata solo peggiorando).
Sto ancora cercando di capire come io e Daniel abbiamo finito quella
bottiglia di vino (Simona dormiva, anche questo ancora non mi spiego), e come
cazzo abbiamo fatto a metterci 2 ore a uscire di casa. Fatto sta che all'una e
mezza eravamo di nuovo fuori, diretti al Bairro Alto (la zona migliore per
andare a bere).
Dopo 6 shot, 16milioni di situazioni assurde, tipo Daniel sparito per
mezzora (ho scoperto solo ieri che stava rischiando la vita con un tizio tipo
Tuco di Breaking Bad, la storia neanche ve la spiego per questioni prettamente
legali), io e Simona a parlare mezzora in inglese e spagnolo con un tizio, e
scoprire poi che è di Palermo, ci siamo resi conto che al Bairro eravamo
rimasti solo noi, il tizio pazzo di colore che canta e parla da solo, e la
pioggia. Decidiamo di andare a ballare, ma invece di dire al tassista la via di
una qualsiasi discoteca diciamo la via di casa. Viaggio con il tassista a
disagio per quanto fossimo imbarazzanti e stonati a cantare Wonderwall.
La serata non poteva che concludersi con la nostra coinquilina che mentre
stavamo andando a letto esce dalla stanza e ci chiede se per favore possiamo
fare più piano. Vi delizierei con un qualche video a caso, ma non ho ancora
avuto il coraggio di aprirli.